Con la festa di Pentecoste, celebrata domenica scorsa, termina il tempo pasquale e si ritorna al tempo ordinario che avevamo interrotto all’inizio della Quaresima. Dopo Pentecoste che è il compimento della Pasqua, la liturgia ci presenta altri due aspetti fondamentali della fede: oggi davanti a noi si staglia l’ebbrezza dell’identità di Dio: la Trinità, inconcepibile per la ragione, comprensibile solo per rivelazione. Domenica prossima rifletteremo sul «Corpus Domini» che potremo definire come l’identità trinitaria di Dio nel dinamismo della storia perché si fa cibo di comunione. In cammino verso il Regno, attraversando la storia, come Elìa abbiamo bisogno di cibo «perché troppo lungo è il cammino per te. Si alzò, mangiò e bevve. Con la forza di quel cibo camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Hòreb» (1Re 19,7-8)…