PALME–TRIDUO PASQUALE-A-B-C–PASQUA–ANNO-A_P FARINELLA_S-TORPETE_2020.pdf

PER COMODITÀ, PUBBLICO TUTTE LE LITURGIE
DELLA SETTIMANA SANTA-2020,
DALLE PALME-A AL LUNEDÌ DI PASQUA-A-B-C.

 

UNA QUESTIONE ESSENZIALE, NON RITUALE

         È una Pasqua strana quella di quest’anno perché senza popolo: un pranzo senza invitati- Gli Ebrei dicono che il «numero minimo» per celebrare la Pasqua è 10, come 10 sono le Parole della creazione, come 10 sono le Generazione patriarcali della Genesi, come 10 sono le Parole pronunciate da Dio al Sìnai. Celebrare la Pasqua senza popolo! Immaginiamo Mosé che lascia l’Egitto da solo e da solo arriva al Sìnai. La scelta dei vescovi italiani si pone più sul versante ritualistico che sul versante della Liturgia sacramento dell’incontro con Dio: «ossia il segno e lo strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano» (Lumen Gentium, n. 1). È la visione ancora clericale della Chiesa, che può fare a meno del popolo, ma non «sacerdote» contro la visione della Lettera agli Ebrei: «Ogni sommo sacerdote, infatti, è scelto fra gli uomini e per gli uomini viene costituito tale nelle cose che riguardano Dio» (Eb 5,1).

La stessa Lumen Gentium, la gerarchia è collocata al capitolo III, dopo il capitolo II che è dedicato al «Popolo di Dio», il quale viene prima del prete. Paradossalmente, ma senza paradossi, si deve dire che la vera prospettiva escatologica dell’ekklesìa può fare a meno del sacerdote, ma non del Popolo, perché la gerarchia è parte del Popolo, non sopra di esso.

L’evangelista Giovanni non cita l’Eucaristia che nell’ultima cena sostituisce con la lavanda dei piedi» (Gv 13,1-20). «Lavare i piedi» è per lui l’equivalente dell’Eucaristica e la sostituzione è in linea col giudaismo: «Chi dedica la notte allo studio della Toràh è considerato dalla Scrittura come se avesse partecipato al sacrificio del Tempio» (R. Yohanan). Non è necessario accedere al tempio, perché – insegnano i Rabbini – in casi di necessità, basta dire «’Amen» che è il credo in un soffio, comunione con «Dio, mio re fedele» (queste parole in ebraico formano l’acrostico di «’Amen»).

Invece di una celebrazione «privata», sarebbe stato meglio fare una lunga «Lectio della Parola» e magari registrarla in audio o trasmetterla via radio. Le Messe in streaming, infatti, sono solo un surrogato illusorio perché accentuano la solitarietà (nemmeno la nobile solitudine) del prete unico e solitario protagonista del «Mistero della Ekklesìa» cioè la sua negazione. Al momento della prova, siamo ritornati alla teologia del passato, più rassicurante, forse, ma meno profetica e dirompente. Pazienza.

Farò la Veglia Pasquale, proclamando tre sole letture: Genesi 1 e Es 14 e Mt 28, di cui traccerò alcune linee di esegesi approfondita, registrandola in audio e mettendola in rete a beneficio di coloro che vorranno ascoltare la «Lectio» della Parola, come nutrimento del proprio spirito. Volere celebrare la Pasqua a tutti i costi, significa non volere uscire dai propri schemi assodati, incapaci di cogliere lo spirito liturgico che da almeno 50 anni avremmo dovuto imparare da quella grande Pentecoste che è stato il concilio Vaticano II, si cui abbiamo preso qualche aspetto secondario, ma che abbiamo rifiutato nel suo cuore, uccidendo lo Spirito che lo aveva suscitato.

Non è una Buona Pasqua. È ancora Quaresima alla ricerca di un senso che tardiamo a vedere. Dio ci aiuti. Kyrie, elèison!

Paolo Farinella, prete

DI SEGUITO LE LITURGIE

(a) DOMENICA DELLE PALME-A_SAN TORPETE GE_Paolo Farinella prete_05-04-2020

(b) TRIDUO PASQUALE_GIOVEDI SANTO-A-B-C_SAN-TORPETE-GE_Paolo Farinella prete_09-04-2020

(c) TRIDUO PASQUALE_VENERDI SANTO-A-B-C_SAN-TORPETE-GE_Paolo Farinella prete_10-04-2020

(d) TRIDUO PASQUALE_VEGLIA PASQUALE-AB-C_SAN TORPETE-GE_Paolo Farinella prete_11-04-2020

(e) DOMENICA DI PASQUA_GIORNO-A-B-C__SAN-TORPETE-GE_Paolo Farinella prete_12-04-2020

(f) LUNEDI DI PASQUA-A-B-C__SAN-TORPETE-GE_Paolo Farinella prete_13-04-2020