Come abbiamo anticipato nella 1a, la domenica 3a di Avvento-A, che celebriamo oggi, prende il nome dalla prima parola dell’antifona d’ingresso, nella versione latina. Si chiama, infatti, domenica «Gaudete». L’invito al «gàudium – gioia» è tratto dalla lettera di Paolo ai Filippesi: «Gaudete in Domino semper. Iterum dico: Gaudete!… Dominus prope – Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti!… Il Signore è vicino!» (Fil 4,4.5). Ripetuto due volte l’invito sottolinea una gioia piena, una gioia completa e senza il minimo offuscamento perché ormai ci avviciniamo sempre più velocemente all’incontro con il Signore della Gloria. Anticamente, nella giornata odierna, si sospendeva il digiuno di Avvento, perché se «il Signore è vicino» bisogna fare festa, come Gesù stesso ha insegnato: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno» (Mt 9,15). Tutta la liturgia odierna riflette questa atmosfera di esultanza…