L’espressione «segni dei tempi» è di origine biblica (Mt 16,3; Sir 42,18) e indica la capacità di discernere il senso profondo della storia personale e mondiale, attraverso la lettura degli avvenimenti apparentemente ordinari. Questa espressione potrebbe essere la sintesi della liturgia di questa 20a domenica del tempo ordinario-C. Il primo a usare, in senso pieno, quest’espressione come categoria di lettura della storia alla luce della fede, fu il papa Giovanni XXIII che la utilizzò espressamente nell’enciclica «Pacem in terris» (11 aprile 1963) dove, nel testo dell’edizione in italiano, è posta tre volte come titolo esplicativo dei paragrafi seguenti (v. nn. 21, 45 e 67)[1], sottolineandone così l’importanza che assume nell’interpretazione del documento…

[1] Testo originale in AAS, LV (20 Aprilis 1963), N. 5, 257-304.