Dopo il tema dell’ospitalità come criterio di vita e di fede (dom. 16a), dopo quello della preghiera come intercessione (dom. 17a) e dopo «l’elogio del limite» (dom. 18a), oggi la liturgia della domenica 19a del tempo ordinario-C ci accompagna nella riflessione sul tema della «provvisorietà», intesa come orizzonte della vita sia nella prospettiva storica sia in quella oltre la soglia della morte. La Parola di Dio ci mette però in guardia perché la provvisorietà può comportare alcuni rischi se diventa ossessione e paura del futuro o idolatria del passato. Sia la 1a lettura sia la 2a si rivolgono, infatti, verso il passato per spiegare risvolti problematici del presente in cui vivono i loro ascoltatori. In termini moderni, si direbbe che gli autori applichino il criterio dell’incarnazione della Parola nell’«oggi» della storia, o, in maniera più laica, facciano opera d’inculturazione.