Con la domenica 7a dell’anno-C, proseguiamo la lettura delle «beatitudini» nella versione di Lc, parallela di Mt 5-6, anche se i due racconti sono diversi tra loro. Tutti e due però hanno in comune il cambiamento di mentalità e il rovesciamento di prospettiva per instaurare un mondo di relazioni umani. San Paolo lo dice chiaro nella 2a lettura: c’è opposizione tra l’uomo di terra e l’uomo spirituale. Il primo non distingue, assumendo anche i sentimenti negativi come alimento della propria umanità, mentre il secondo discerne dal punto di vista dell’«alto» e si oppone alla logica del mondo, scegliendo di «essere» e decidendo di «operare» in maniera ostinatamente opposta all’andazzo ordinaria. Non c’è nulla di ordinario nella vita cristiana: tutto, anche ciò che apparentemente può apparire banale, acquista senso nella prospettiva del vangelo che è vita incarnata, vissuta e condivisa: Eucaristia che cammina per le strade del mondo…