La domenica 23a del tempo ordinario-C trova il suo asse di rotazione attorno alla parola «prudenza», intesa come valutazione tra due scelte. In una parola più semplice, oggi siamo invitati a riflettere su quale sia lo spessore della nostra capacità di discernimento alla luce delle condizioni che Gesù pone per far parte della sua comunità profetica chiamata «Regno di Dio»: la relativizzazione dei vincoli familiari, il metodo della croce e la povertà/libertà (v., sotto, Omelia). Le parole di Gesù possono scandalizzare: «odiare il padre, la madre, ecc. perfino la propria vita». In greco si usa il verbo proprio dell’odio «misèō» che ha una connotazione di ostilità e di opposizione, ponendo in evidenza un contrasto non componibile perché impone una scelta radicale. Senza compromessi. Chi sceglie provoca sempre reazioni, solo gli apatici e gli indifferenti restano anonimi e anche inutili perché muoiono nel proprio brodo che li annega nell’isolamento più egoistico…