Domenica scorsa abbiamo proclamato la prima delle sette parabole che compongono il capitolo 13 del vangelo di Matteo, quella del seminatore; gettando il seme a spaglio, questo cade su diverse tipologie di terreno con evidenti risultati diversi, messi in evidenza da Gesù stesso (cf Mt 13, 1-9). Da ciò possiamo rilevare una prima considerazione: perché vi sia coerenza tra ciò che diciamo, facciamo, programmiamo e i risultati, sono molto importanti le premesse da cui partiamo. Le conseguenze, infatti, non sono mai neutre, ma sono sempre proporzionali alle condizioni di partenza. La psicologia parla di «conseguenze logiche». Bisogna sempre «sapere ciò che si vuole» per non girare a vuoto attorno a se stessi.